

Mi è stato chiesto che cos’è per me o cosa significa il Motociclismo con la M maiuscola.
Non voglio assolutamente limitarmi a discriminazioni di alcun tipo (scooter, custom, sportive ecc..) e neppure soffermarmi su banalissimi stereotipi. Intanto son convinto sia necessaria la materia prima e cioè possedere o avere posseduto una moto se non altro per capire almeno un po’ che cosa significa cavalcare questo cavallo di ferro, ma credo non sia strettamente necessario (ho conosciuto persone senza la motocicletta che si emozionavano tantissimo e che gli si illuminavano gli occhi quando parlavano dei loro sogni a 2 ruote)…..come non è altresì necessario girare al Mugello sotto l’1 e 45 e poi, diciamocelo qua, motociclisti veri non si diventa dalla sera alla mattina guardando una gara di MotoGP con sorpassi annessi (pochi per la verità) o acquistando l’ultima supesportiva o l’ultimo motardone di tendenza.
Che cosè allora che fa diventare un comune mortale un vero Motociclista? Qual’ è quel morso di ragno o quella bombardata di raggi Gamma che ti trasforma la struttura del Dna o che rende instabili le tue molecole trasformandoti in un eroe delle 2 ruote? Semplicissimo, la passione,…quella vera però!!!
Domenica sono andato ad Adria con alcuni dei ragazzi e abbiamo visto solo una parte (purtroppo) di giornata, ma quella comunque mi ha permesso di farmi rivivere alcune cose che non sentivo da tempo: l’odore dell’olio ricinato, il rumore del 2 tempi, la visione di un cilindro con travasi allargati e ammissione lamellare per una Vespa, la campana per allungarne i rapporti….tutte piccole cose che mi hanno creato delle emozioni….lì non c’era la folla del Mugello e neppure la coda infinita per andare alle casse (si entrava gratis) ma signori cari si respirava tanta passione e poi c’erano i motard che gareggiavano e le moto storiche che giravano sul circuito: ho passato proprio una bella domenica (tra l’altro condita da un buon pranzetto a casa del Puppy che ringrazio ufficialmente).
Questa domenica trascorsa mi riallaccia al nocciolo della questione e arrivo pertanto a dire che il vero motociclismo è semplicemente passione, dedizione, in una parola è emozione: l’emozione per un sorpasso sul curvone veloce di Misano da parte di Bayliss, l’emozione per il rombo di una Ducati 916 SPS munita di Termignoni, l’emozione per il rombo frastornante di una 500 2 tempi, l’emozione per l’architettura di un motore avveniristico, l’emozione nello stare in gruppo quando si è in tanti per fare un giro di giornata, l’emozione per Valentino Rossi che batte Gibernau a Phillip Island e vince il mondiale 2004, l’emozione per le Road Race irlandesi, l’emozione creata dall’immagine di Kevin che lascia il motociclismo agonistico e si mette a piangere sulla spalla del Dottor Costa, l’emozione per gli occhi di King Carl Fogarty o per il giubbotto malconcio di Joey Dunlop a fianco della sua RC30, l’emozione per le prime tute in pelle con gli sponsor di Ago e Sheene, l’emozione creata dai dubbi se passare la domenica a Imola con la tua moto a girare o passarla con la nuova tipa che ti sei fatto la sera prima in discoteca, l’emozione di superare il dolore e le paure pur di risalire in sella anche dopo un incidente, l’emozione per le Chupa Chups di Jorge Parafuera, l’emozione per una notte insonne perché il giorno dopo farai un mega giro sui monti dell’appennino con tuoi amici, l’emozione per la resurrezione di Doohan dopo il terribile incidente del ‘92 ad Assen e la vittoria consecutiva di 5 titoli mondiali della 500, l’emozione per il passaggio di Lucchinelli,Uncini e Roberts alle Rivazze o alla Tosa di Imola e vedere la collina della passione gremita con la folla in delirio, l’emozione per tutto il ferro che aveva Sheene in corpo e che lo faceva suonare sui cancelletti di tutti gli aeroporti del mondo, l’emozione per Rainey che ora sta su una sedia a rotelle e non potrà più correre su una moto, l’emozione per tutti quei piloti che sono morti e che non potranno più appassionarci con le loro fantastiche gesta.
Quindi ragazzi, che abbiate o no una moto, che vi piaccia o meno Rossi o Biaggi, che sappiate o meno chi era Jarno Saarinen, Pasolini o David Jefferies, che abbiate l’ultima sportiva o la naked anni 70 ereditata dallo zio che va solo dritta, sappiate questo: se saprete emozionarvi e avrete il cuore che batte forte al cospetto di una 2 ruote o di un avvenimento ad essa legato, sarete dei veri motociclisti. Il motociclismo quindi, quello vero con la M maiuscola è come il talento dei grandi, ce l’hai o non ce l’hai, ci nasci, non potrai mai crearlo e se c’è, fa parte di te e basta!
Quando capisci dentro di te che la passione va oltre la ragione e nulla ti fa cambiare idea o tornare indietro, allora sei un vero Motociclista ed esserlo è semplicemente uno stato dell’anima.
Non voglio assolutamente limitarmi a discriminazioni di alcun tipo (scooter, custom, sportive ecc..) e neppure soffermarmi su banalissimi stereotipi. Intanto son convinto sia necessaria la materia prima e cioè possedere o avere posseduto una moto se non altro per capire almeno un po’ che cosa significa cavalcare questo cavallo di ferro, ma credo non sia strettamente necessario (ho conosciuto persone senza la motocicletta che si emozionavano tantissimo e che gli si illuminavano gli occhi quando parlavano dei loro sogni a 2 ruote)…..come non è altresì necessario girare al Mugello sotto l’1 e 45 e poi, diciamocelo qua, motociclisti veri non si diventa dalla sera alla mattina guardando una gara di MotoGP con sorpassi annessi (pochi per la verità) o acquistando l’ultima supesportiva o l’ultimo motardone di tendenza.
Che cosè allora che fa diventare un comune mortale un vero Motociclista? Qual’ è quel morso di ragno o quella bombardata di raggi Gamma che ti trasforma la struttura del Dna o che rende instabili le tue molecole trasformandoti in un eroe delle 2 ruote? Semplicissimo, la passione,…quella vera però!!!
Domenica sono andato ad Adria con alcuni dei ragazzi e abbiamo visto solo una parte (purtroppo) di giornata, ma quella comunque mi ha permesso di farmi rivivere alcune cose che non sentivo da tempo: l’odore dell’olio ricinato, il rumore del 2 tempi, la visione di un cilindro con travasi allargati e ammissione lamellare per una Vespa, la campana per allungarne i rapporti….tutte piccole cose che mi hanno creato delle emozioni….lì non c’era la folla del Mugello e neppure la coda infinita per andare alle casse (si entrava gratis) ma signori cari si respirava tanta passione e poi c’erano i motard che gareggiavano e le moto storiche che giravano sul circuito: ho passato proprio una bella domenica (tra l’altro condita da un buon pranzetto a casa del Puppy che ringrazio ufficialmente).
Questa domenica trascorsa mi riallaccia al nocciolo della questione e arrivo pertanto a dire che il vero motociclismo è semplicemente passione, dedizione, in una parola è emozione: l’emozione per un sorpasso sul curvone veloce di Misano da parte di Bayliss, l’emozione per il rombo di una Ducati 916 SPS munita di Termignoni, l’emozione per il rombo frastornante di una 500 2 tempi, l’emozione per l’architettura di un motore avveniristico, l’emozione nello stare in gruppo quando si è in tanti per fare un giro di giornata, l’emozione per Valentino Rossi che batte Gibernau a Phillip Island e vince il mondiale 2004, l’emozione per le Road Race irlandesi, l’emozione creata dall’immagine di Kevin che lascia il motociclismo agonistico e si mette a piangere sulla spalla del Dottor Costa, l’emozione per gli occhi di King Carl Fogarty o per il giubbotto malconcio di Joey Dunlop a fianco della sua RC30, l’emozione per le prime tute in pelle con gli sponsor di Ago e Sheene, l’emozione creata dai dubbi se passare la domenica a Imola con la tua moto a girare o passarla con la nuova tipa che ti sei fatto la sera prima in discoteca, l’emozione di superare il dolore e le paure pur di risalire in sella anche dopo un incidente, l’emozione per le Chupa Chups di Jorge Parafuera, l’emozione per una notte insonne perché il giorno dopo farai un mega giro sui monti dell’appennino con tuoi amici, l’emozione per la resurrezione di Doohan dopo il terribile incidente del ‘92 ad Assen e la vittoria consecutiva di 5 titoli mondiali della 500, l’emozione per il passaggio di Lucchinelli,Uncini e Roberts alle Rivazze o alla Tosa di Imola e vedere la collina della passione gremita con la folla in delirio, l’emozione per tutto il ferro che aveva Sheene in corpo e che lo faceva suonare sui cancelletti di tutti gli aeroporti del mondo, l’emozione per Rainey che ora sta su una sedia a rotelle e non potrà più correre su una moto, l’emozione per tutti quei piloti che sono morti e che non potranno più appassionarci con le loro fantastiche gesta.
Quindi ragazzi, che abbiate o no una moto, che vi piaccia o meno Rossi o Biaggi, che sappiate o meno chi era Jarno Saarinen, Pasolini o David Jefferies, che abbiate l’ultima sportiva o la naked anni 70 ereditata dallo zio che va solo dritta, sappiate questo: se saprete emozionarvi e avrete il cuore che batte forte al cospetto di una 2 ruote o di un avvenimento ad essa legato, sarete dei veri motociclisti. Il motociclismo quindi, quello vero con la M maiuscola è come il talento dei grandi, ce l’hai o non ce l’hai, ci nasci, non potrai mai crearlo e se c’è, fa parte di te e basta!
Quando capisci dentro di te che la passione va oltre la ragione e nulla ti fa cambiare idea o tornare indietro, allora sei un vero Motociclista ed esserlo è semplicemente uno stato dell’anima.
5 commenti:
Ciao Birex,
tutto molto bello. Come diceva il Fly è "una questione di geni".
E a proposito di ragni che mordono e ti infettano il virus, mi da bocia na tarntoa ea me ga morso i totani. Sea sta quea?
Ciaoooooooooooo
Sicuramente se sta quea, ma dopo ea tarantoea se morta, giusto??
A stasera ciao
Un brividino mi e' sceso lungo la schiena leggendo qualche passaggio del tuo post....forse sono in crisi di astinenza....la stessa crisi di astinenza che mi fa immaginare di essere in piega ginocchio a terra quando sono seduto sulla sedia dell'ufficio....imitando il rumore di un 4 in linea....azione non controllata che alle persone che non hanno la nostra passione puo' sembrare pazzia o stupidita'....lasciamoli parlare e godiamoci la nostra passione.....invidiosi di MERD.!
Albe, hai sbagliato mestiere. Secondo me dovevi scrivere su qualche testata giornalistica, anzi magari questo pezzo lo potresti vendere. Grande.
Come già fatto in post precedente, rinnovo le scuse al Birex, sua la paternità dell'articolo.
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