

Già Nonno Albe ne parlò, mi pare, qualche tempo fa – anzi è ben gradita una sua eventuale implementazione sull’argomento. Sto qui a parlarvi di uno dei circuiti vecchio stile più leggendari dell’intera storia dei motori, scenario per molti anni del GP di Francia: 52 curve di vario tipo, 8 km e passa di cambi di pendenza con un rettilineo di quasi 600 metri. Tutt’intorno costoni di montagna, alberi e pascoli….uno scenario fantastico ma nello stesso tempo pericolosissimo. Le 500 spesso non hanno potuto prender parte a questa gara (mi pare che l’ultima volta sia stata un’edizione del Gp di Francia del 1974). La pista era fantastica, immersa nel verde ma molto difficile da memorizzare, selettiva sia per i piloti che per i mezzi meccanici. Il tracciato è stato scenario di battaglie epiche tra i grandi della specialità: Woodman, Hailwood, Ago,Taveri, Redman, Reed fino ad arrivare a Sheen hanno scritto le pagine più belle di questo sport. La pericolosità del tracciato, l’impianto obsoleto e le potenze sempre maggiori hanno indotto ben presto (mi pare 1975) gli organizzatori ad abbandonare definitivamente questo circuito considerato uno dei più tecnici ed affascinanti della storia del motociclismo.
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