lunedì 17 marzo 2008

Ring 07: di ritorno




Ragazzi eccomi di nuovo a voi dopo la spedizione al Ring.Mi trovo qui a ripercorrere con la mente ciò che ho visto e vissuto e sento di essere veramente cresciuto sotto ogni punto di vista sia come uomo che come e soprattutto motociclista.Questa esperienza ti lascia dei segni tangibili e dei ricordi unici che non si dimenticano.Premetto che non voglio essere ripetitivo e dilungarmi su argomenti inutili e incomprensibili almeno per chi non è mai stato al Ring nella sua vita.Devo aggiungere anche che mi sono sorpreso della mia tenuta psicofisica sia all’andata che al ritorno (il ritorno appunto il quale contiene in sé delle sfacettature che solo dopo 1000 e passa km a bordo della tua moto puoi capire e quindi mettere in atto….Albe sa di cosa parlo ma per il momento lasciamo stare….); la mia moto: eccezionale sotto ogni punto di vista persino comoda e versatile,pronta a farsi comandare sia nella guida soft con la pioggia sia nella guida cattiva e irruenta all’interno del Ring, ma su questo torneremo più avanti.Il Ring, cosa dire del Ring…..il Ring è qualcosa che va realmente al di là del vostro pensiero,immaginate la più bella strada del mondo, il circuito più emozionante e leggendario, le curve più mitiche di Imola, Monza, Mugello, Assen e sarete ancora lontani anni luce….Da quando nel 2005 i ragazzi fecero la prima spedizione per me è stato un investimento di testimonianze e di emozioni raccontatemi nei vari momenti in cui ci si vedeva; da anni leggevo e mi documentavo su questo circuito leggendario e i giorni precedenti alla spedizione o la sera prima sono stato volutamente bombardato da Albe su questa e su quella curva….Tra me e me pensavo: ‘’Vedrai che domani resto deluso’’ e dissi ad Albe:’’Domani quando esco dal primo giro ti dico se me l’aspettavo così oppure….’’.Oppure…..oppure…..ragazzi mentre facevo il primo giro, molto lentamente, e percorrevo questi saliscendi impressionanti, queste curve cieche, queste compressioni paurose (Fucksrohre è la cosa più incredibile che abbia mai visto!!!!!!)…, ammetto che ho tirato un urlo e mi è venuto quasi da piangere……quando sono uscito, mi son tolto il casco e ho detto ad Albe che non avevo parole, che non sapevo cosa dirgli, ero estasiato, incantato.Descrivere quindi agli altri è complicatissimo e non puoi dire ad una persona normale cosa è il Ring….il Ring è un piccolo mondo a sè immerso nel verde della foresta, un circuito vivo che si modifica ad ogni giro (tu lo assimili sempre più e ne vedi le diverse sfaccettature man mano che ci giri)….Al Ring non giri mai al limite, devi tenerti un margine perché non si possono fare errori e per andare ad un buon passo si devono imparare bene le curve e dove mettere le ruote e quindi ci vuole pazienza e cuore…Una nota sulla mia splendida moto (non la più adatta per questo circuito sicuramente):imparare un po’ a domarla è stato straordinario, sono entrato in simbiosi con lei e ho vissuto delle emozioni impagabili…..scendere a velocità sempre più elevate nella buca di Fucksrohre,alzarsi leggermente sulle pedane per copiare la discesa, evitare di essere sbalzato via nel punto di massima compressione e sentire la sella che ti sbatte sul culo ripetutamente e poi il vuoto allo stomaco….sensazioni epiche!!! Verso la fine dei miei sedici giri nel Ring la ruota anteriore decollava in più punti, ma quelli che mi gasavano di più e mi hanno reso fiero sono stati un sorpasso a ruota alzata ad una Clio sul saltino che immette sulle chicane subito prima della Karrussel e un paio di decolli a Pflantzgarten….cosa dire di questa discesa!!!???….semplicemente senza respiro e al di fuori di ogni logica come tutto il circuito del resto.Alla fine posso semplicemente dire che girare al Ring ti entra dentro e non ti molla più…è una malattia devastante che ti porta con sé e alla quale non esiste cura…..o per lo meno una cura esiste:tornarci al più presto!!!Arriverdi Ring al prossimo anno.


Birex Green Hell Ringer

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