
lunedì 31 marzo 2008
sabato 29 marzo 2008
venerdì 28 marzo 2008
In loving memory of Joey Dunlop...disquisizioni mentali

Come fanno queste foto a non stimolare delle considerazioni sulla natura dell’uomo?
Come si può definire la grandezza della persona umana. Viene spontaneo dire la conoscenza. Non sempre è possibile farlo, allora aggrappi i tuoi giudizi, o meglio, le tue considerazioni, agli elementi in tuo possesso. C’è chi arriva sui campi di gara col jet privato, chi con il vecchio furgone scassato. C’è chi pubblicizza e commercializza la propria griffe di abbigliamento, chi indossa ciò che ha solo perché dell’apparenza poco gli importa. C’è chi ha una 50 di persone tra tecnici ed ingegneri e una persona che gli pulisce la visiera del casco o gli porge i guanti prima di partire, chi passa la notte tra viti, bulloni e carburatori prima e dopo la gara. C’è chi festeggia a champagne e donne o passa le ferie al largo su uno yacht, chi festeggia partendo sul solito furgone scassato e va in Bosnia e Kossovo a portare aiuti a chi è veramente sfortunato. C’è chi spopola in TV tra inviti e pubblicità, chi si accontenta di fare qualche autografo a qualche fan in prossimità del solito furgone prima o dopo la gara. C’è chi prende residenza all’estero ed evade milioni di € (per vedersi fare un mega sconto di 80 ml di € dal fisco), chi decide con i soldi guadagnati di mettere in piedi una fondazione che aiuta i soliti sfortunati.
Questi non sono giudizi ma gli elementi in mio possesso.
Io la mia scelta l’ho fatta. Ciao Joey…
The King of Ring





Passando mentalmente i migliori non si può non parlare di Helmut Dahne. Sconosciuto ai più, ma ben noto ad una ristrettissima NICCHIA di appassionati, Dahne è soprattutto noto per essere il detentore del Nordschleife con il tempo stratosferico di 7' e 49'' in sella ad una RC 30 il 23 maggio del 1993. Rappresentante ideale di un motociclismo di altri tempi, rappresenta l'essenza di una passione prima che di uno sport. Al Ring è considerato un mito vivente e il suo record sul giro non viene abbassato anche per rispetto verso questo vecchietto ormai sui 70 che tutt'ora è in grado di girare sotto gli 8 e 15 su un vecchio boxerone. Ma il ring è solo una parte di ciò che ha fatto quest'uomo e tanto per citare qualcosa ricordo un suo primo posto nel 1976 nella classe Production TT in sella ad una R 90 S (….!!!) oltre ad innumerevoli piazzamenti (sotto alla decima posizione, sempre al TT, in sella alla bavarese(...). Tanto per essere chiari alcune fonti lo danno “solo” in seconda posizione ma poco cambia nell’essenza dei fatti.
Di fatto mai salito alle cronache del motociclismo d ‘”elite” a causa della sua statura (190 cm), che gli impediva l’uso di moto da corsa si è sempre concentrato su gare con moto di derivazione stradale prediligendo i vecchi circuiti (Nordschleife e Mountain), le gare in salita e il mondiale Endurance dove si classificò 3° nel 1980.
Dopo due gravi cadute al Nurburgring (di cui una nel terrificante discesone di Fuchsrohe), ha deciso di “rallentare” e abbandonare le competizioni. E’ stato, ed è tuttora, uomo immagine di BMW e Metzler case per cui ora svolge ruoli di rappresentanza.
Grazie Helmut.
Nonno Albe
Di fatto mai salito alle cronache del motociclismo d ‘”elite” a causa della sua statura (190 cm), che gli impediva l’uso di moto da corsa si è sempre concentrato su gare con moto di derivazione stradale prediligendo i vecchi circuiti (Nordschleife e Mountain), le gare in salita e il mondiale Endurance dove si classificò 3° nel 1980.
Dopo due gravi cadute al Nurburgring (di cui una nel terrificante discesone di Fuchsrohe), ha deciso di “rallentare” e abbandonare le competizioni. E’ stato, ed è tuttora, uomo immagine di BMW e Metzler case per cui ora svolge ruoli di rappresentanza.
Grazie Helmut.
Nonno Albe
giovedì 27 marzo 2008
Eddie Lawson




Voglio dedicare alcune righe ad un uomo ed un pilota che mi hanno fatto innamorare delle moto, e a cui ho sempre cercato di ispirarmi per tecnica motociclistica e come persona. Il grande Eddie Lawson "Steady Eddie". Quattro volte campione del mondo in classe 500 ('84-86-88-89), protagonista assoluto per un decennio (anni '80). Ha battuto gente come Freddie Spencer, Wayne Gardner, Wayne Rainey, Kevin Schwantz, Michael Doohan (scusate se è poco), e ha fatto della pulizia di guida e della costanza (era in grado di girare dal primo all'ultimo giro praticamente con i medesimi tempi), la sua arma vincente. Di poche parole fuori dalla pista (non come qualcuno d'oggi) si è ritirato dalle corse nei primi anni '90 dopo un paio di brutti incidenti. Vederlo su una moto era uno spettacolo, una armonia assolutamente fuori dal comune. Disegnava linee che non ho mai più visto fare con una grazia incredibile. Ma dietro questa eleganza si nascondeva veramente un duro e coraggioso come quando correva con spalla rotta (Salzburgring '86), o come quando dopo 3 mondiali in Yamaha passò alla Honda vincendo subito.
Grazie Eddie per avermi regalato tante emozioni, per avermi fatto sognare, per essere stato ed essere tutt'ora un mio mito.
Grazie Eddie per avermi regalato tante emozioni, per avermi fatto sognare, per essere stato ed essere tutt'ora un mio mito.
Nonno Albe
mercoledì 26 marzo 2008
IN MEMORY OF....








Alcuni grandi del mondo delle moto venuti a mancare negli ultimi anni.
Non sono e non saranno gli unici purtroppo e qualcuno mi sarà anche sfuggito.
Li voglio ricordare così attraverso il nostro blog in una serie di foto che li ritraggono in tutto il loro splendore di Motociclisti con la M maiuscola. Alcuni non li conoscete, altri si, sappiate che in un modo o nell’altro ci hanno emozionato tantissimo e meritano di essere ricordati.
DAIJIRO KATOH pilota GP + 2003
DAVID JEFFERIES pilota TT Road Race + 2003
RICHARD BRITTON pilota TT Road Race + 2005
JUN MAEDA pilota TT Road Race + 2006
DARRAN LINDSAY pilota TT Road Race + 2006
NORIFUMI ABE pilota GP + 2007
ROBERTO PATRIGNANI pilota GP/giornalista + 2008
EMILIO MENDOGNI pilota GP + 2008
Non sono e non saranno gli unici purtroppo e qualcuno mi sarà anche sfuggito.
Li voglio ricordare così attraverso il nostro blog in una serie di foto che li ritraggono in tutto il loro splendore di Motociclisti con la M maiuscola. Alcuni non li conoscete, altri si, sappiate che in un modo o nell’altro ci hanno emozionato tantissimo e meritano di essere ricordati.
DAIJIRO KATOH pilota GP + 2003
DAVID JEFFERIES pilota TT Road Race + 2003
RICHARD BRITTON pilota TT Road Race + 2005
JUN MAEDA pilota TT Road Race + 2006
DARRAN LINDSAY pilota TT Road Race + 2006
NORIFUMI ABE pilota GP + 2007
ROBERTO PATRIGNANI pilota GP/giornalista + 2008
EMILIO MENDOGNI pilota GP + 2008
QUIZZONE A 3 LIVELLI



3 DOMANDE, 3 PERSONAGGI diversi, 3 livelli di difficoltà
foto 1 - Franco Uncini campione del mondo della Classe 500 nel 1982 ha rischiato di morire nel 1983 durante il Gp d’Olanda. Dopo una banale scivolata fu infatti investito da un altro grande campione. A causa dell’impatto il casco si sfilò di netto dando l’impressione per un momento di rimanere decapitato.Mi sapete dire il nome di quel pilota che investì Uncini e che in seguito alle lesioni ne determinò (senza colpa) la fine anticipata della carriera?
foto 2 - Il casco che vedete nella foto appartiene ad un grandissimo del TT degli anni 2000. Vincitore di 9 TT in tre anni, pilota leggendario e velocissimo è entrato nel cuore degli appassionati sostituendo in parte la leggenda di Joey Dunlop. Ora non è più tra noi in seguito ad un incidente durante le prove del TT. Mi sapere dire di chi stiamo parlando?
foto 3 - Valentino a inizio carriera fu soprannominato Rossifumi, mi sapete dire perché?
Sulle sue moto ha sempre usato il numero di gara 46 perché quando suo padre vinse la sua prima gara con la Morbidelli aveva quel numero e quindi lo considera il suo numero portafortuna. Ma è anche un altro il motivo per il quale Valentino è molto affezionato a quel numero, mi sapere dire qual’è?
Sulle sue moto ha sempre usato il numero di gara 46 perché quando suo padre vinse la sua prima gara con la Morbidelli aveva quel numero e quindi lo considera il suo numero portafortuna. Ma è anche un altro il motivo per il quale Valentino è molto affezionato a quel numero, mi sapere dire qual’è?
martedì 25 marzo 2008
IO ALTRI TRE E...UN DUCA
Michael.....MERITA UN COMMENTO!!!!

Corsetti e Mamola l'hanno già detto in varie occasioni......Shumacher è veramente fuori dal comune. Quando ha provato la Ducati al Mugello si è comportato veramente in maniera pazzesca e continuando a girare è arrivato a tempi di tutto rispetto (1' 38''!!!). Corsetti disse in quell'occasione 'Tanto di cappello ad un campione unico'!!!! E adesso cosa ti combina in Germania???? Articolo ripreso da Motoblog:
Voci, smentite, polemiche, poi la conferma. Michael Schumacher ama le due ruote più di quanto ci si potesse immaginare. Il fuoriclasse tedesco, sette volte Campione del Mondo in Formula 1, ha deciso stavolta di fare sul serio partecipando alla sua prima gara ufficiale su una moto da Superbike.
Sul circuito ungherese di Pannonia, il tedesco ha ottenuto pole position e terzo posto finale in sella ad una Honda CBR1000RR del Team Holzhauer Racing Promotion.
A vincere è stato il compagno di squadra Martin Bauer, campione tedesco in carica delle derivate di serie, che ha preceduto sul traguardo Andy Meklau (Suzuki), altro specialista della categoria.
Sul circuito ungherese di Pannonia, il tedesco ha ottenuto pole position e terzo posto finale in sella ad una Honda CBR1000RR del Team Holzhauer Racing Promotion.
A vincere è stato il compagno di squadra Martin Bauer, campione tedesco in carica delle derivate di serie, che ha preceduto sul traguardo Andy Meklau (Suzuki), altro specialista della categoria.
Niente festa sul podio per l’ex ferrarista, che ha preferito dribblare i flash dei fotografi presenti all’evento. Da notare come Schumi, nonostante il miglior tempo fatto registrare nelle prove cronometrate, abbia scelto di partire dal fondo dello schieramento insieme ai due “pro” Bauer e Meklau.
Cosa aspettarci ora dal trentanovenne astro nascente del motociclismo?
Cosa aspettarci ora dal trentanovenne astro nascente del motociclismo?
lunedì 24 marzo 2008
Seoul....
Guardate un pò che cosa ho beccato a seoul....una vespa con targa italiana e una midimoto con targa giapponese con tanto di 46 giallo sul serbatoio...da queste parti le moto possono girare senza targa e commettere qualsiasi infrazione senza rischiare multe....e molto spesso non usano neanche il casco! La maggior parte delle moto è usata come mezzo per trasportare rapidamente qualsiasi cosa....sacchi di cemento, pali lunghi anche 4m, lastre di vetro di svariati mq, animali....e per farlo costruiscono dei telai di supporto saldati alla meno peggio alla moto....e corrono come pzzi in mezzo alle macchine! I motociclisti sono odiatissimi e sono in generale gente povera....si vedono poi moto ultra-sbouez da gara....dicono che nelle strade di montagna attorno alla città ci siano sempre gare clandestine stile interporto PD....vi dirò! ;)
venerdì 21 marzo 2008
giovedì 20 marzo 2008
mercoledì 19 marzo 2008
Un buon inizio
Ciao Tonino,
non volermene ma senza saperlo avevo già creato un paio di blog, il cui funzionamento ancora adesso mi è in parte oscuro...da cui il nome.
Birex abbiamo capito che il Blog ti entusiasma.....sei in ferie...? Comunque benissimo così si fa.
Quando ho un pò di tempo vi caccio delle perle.
Ciao a tutti
Nonno albe
non volermene ma senza saperlo avevo già creato un paio di blog, il cui funzionamento ancora adesso mi è in parte oscuro...da cui il nome.
Birex abbiamo capito che il Blog ti entusiasma.....sei in ferie...? Comunque benissimo così si fa.
Quando ho un pò di tempo vi caccio delle perle.
Ciao a tutti
Nonno albe
ALCUNE COMPAGNE DI VITA




Mi ritengo di essere stato, e lo sono tuttora per molti aspetti, una persona fortunata.
Ho avuto dei genitori che mi hanno accontentato parecchio...Sono stato figlio unico e questo, come molti sanno, comporta qualche problemino ma anche tantissimi vantaggi. Ho avuto poi un padre che da giovane adorava le moto ma che non ha mai potuto comprarsele…ecco allora che con me ha potuto esaudire il suo antico desiderio (il Morini Settebello 175, la Laverda 75, la Moto Guzzi Stornello o il Falcone rappresentavano alcuni dei suoi sogni).
Ho posseduto parecchie moto nei miei quasi 23 anni di carriera motociclistica, ho guidato moto da enduro (era la moto di culto degli anni 80), stradali carenate e naked e ho avuto qualche esperienza non agonistica con il cross….. per me la moto è come un accessorio indispensabile per l’esistenza, ‘Una domenica senza moto è come un giorno senza sole’ si dirà in seguito…..so che molti penseranno ‘questo è malato’ ma è la verità….un giro in moto con gli amici sui passi di montagna o una giornata in pista a Imola o Misano ti danno qualcosa che poche altre cose sanno darti.
Di seguito elencherò e descriverò alcune delle più belle e significative moto che ho posseduto.
Non vogliatemene, la mia non vuole assolutamente essere una banale lista per dirvi quanto figo sono stato o altre cazzate del genere per gasarmi….voglio solo condividere vecchi ricordi e momenti passati a bordo di moto che hanno segnato la mia esistenza motociclistica.
Ho avuto dei genitori che mi hanno accontentato parecchio...Sono stato figlio unico e questo, come molti sanno, comporta qualche problemino ma anche tantissimi vantaggi. Ho avuto poi un padre che da giovane adorava le moto ma che non ha mai potuto comprarsele…ecco allora che con me ha potuto esaudire il suo antico desiderio (il Morini Settebello 175, la Laverda 75, la Moto Guzzi Stornello o il Falcone rappresentavano alcuni dei suoi sogni).
Ho posseduto parecchie moto nei miei quasi 23 anni di carriera motociclistica, ho guidato moto da enduro (era la moto di culto degli anni 80), stradali carenate e naked e ho avuto qualche esperienza non agonistica con il cross….. per me la moto è come un accessorio indispensabile per l’esistenza, ‘Una domenica senza moto è come un giorno senza sole’ si dirà in seguito…..so che molti penseranno ‘questo è malato’ ma è la verità….un giro in moto con gli amici sui passi di montagna o una giornata in pista a Imola o Misano ti danno qualcosa che poche altre cose sanno darti.
Di seguito elencherò e descriverò alcune delle più belle e significative moto che ho posseduto.
Non vogliatemene, la mia non vuole assolutamente essere una banale lista per dirvi quanto figo sono stato o altre cazzate del genere per gasarmi….voglio solo condividere vecchi ricordi e momenti passati a bordo di moto che hanno segnato la mia esistenza motociclistica.
Honda NS 125F (1986): bella, nuda e pura….con la colorazione Rothmans mi ha fatto sognare di essere Fast Freddie (per quelli che non sanno, mi sto riferendo a Freddie Spencer l’unico dell’epoca moderna a vincere nello stesso anno il mondiale 250 e 500 con la Honda). La prima stradale che ho avuto e la prima a filare a 150 effettivi….purtroppo l’ho distrutta ad un incrocio schiantandomi sul muso di un serie 7.
Yamaha TZR 250R (1987): favolosa, mitica, un’icona. Disco anteriore da 320 come l’FZR 1000. Bicilindrico in linea frontemarcia, ammissione lamellare, 57 cv alla ruota, oltre 200 all’ora. Un missile silenzioso che fendeva l’aria. Portanumeri verdi e numero 2 di Luca Cadalora che in quella stagione correva con il team Agostini Yamaha in 250. Aneddoto: un giorno ad un semaforo mi trovai affiancato alla blasonatissima GPZ 600 Kawasaki, scattò il verde e conseguentemente la sfida, beh ragazzi restammo pari nei primi metri ma quando la mia piccola belva entrò in coppia, passai in testa e non ci fu più niente da fare. La vendetti dopo un anno un po’ perché rischiai di ammazzarmi più volte e un po’ perché preferii buttarmi nel mondo dell’enduro.
Kawasaki KLR 600 (1991): ‘Non prenderti il Kawa’ mi dissero ‘Vai sul sicuro, prenditi l’XT’. Quelli che mi dicevano queste cose non avevano mai guidato probabilmente un KLR. Io le ho guidate entrambe e posso dire che un monocilindrico pazzesco e cattivo come quello che equipaggiava il Kawa non si è più trovato: un mono che girava fino a 9000 giri era una cosa straordinaria per l’epoca…unico problema mangiava tantissimo olio e bisognava starci molto attenti, ma per il resto…….L’ho venduta solo perché mi sono innamorato di un’altra donna più bella e grande.
Kawasaki ZXR 750 Stinger (1993): che dire, era la donna di cui sopra, il mio sogno fin da quando era stata presentata nell’89 e l’avevo vista da Motoservice in vetrina. Verde come non mai, cattiva, con i due tuboni sul serbatoio che andavano ad alimentare l’airbox. La rividi disponibile, usata e in vendita da Mototre, era stata la moto con la quale Rob Phillis e Aaron Slight correvano e vincevano nell’AMA e con la quale Scott Russel si apprestava ad affrontare la stagione 93 in SBK. Dissi tra me e me 'Quella deve essere mia' e così fu. Insieme a Mary c’ho fatto tantissimi bei giri ed è stata la mia verdona preferita. E’ stata la moto campione del mondo con Russel e vincitrice successivamente di molte altre gare con Antony Gobert e Akira Yanagawa. Nel 98 decisi di venderla per altre verdone più moderne e tecnologiche ma resterà per sempre nel mio cuore di motociclista.

La Chips: mi sto riferendo al nome attribuito alla mia maestosa Triumph Trophy 900 verde inglese che ho posseduto per una decina di mesi. Bella, comoda, mi ha permesso di rivivere momenti di guida in puro relax e divertimento insieme a Mary. Abbiamo fatto lo Stelvio 2006, i 4 passi e alcuni giretti niente male in giornata.
Non è il genere di moto che prediligo (mi piace la moto un po' più agguerrita) ma come seconda moto è ottima sotto tutti gli aspetti, soprattutto per poter ammirare i paesaggi che si attraversano durante la guida (cosa che non faccio mai o poco a causa della guida impegnata). Ammetto che mi manca e anche se l'ho avuta per poco tempo, ha lasciato in me un bellissimo ricordo.
Una breve avventura ma intensa e piacevole. Ciao Chips.
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