martedì 20 aprile 2010

ehhh... la moto fa cose incredibili!

Riporto, pari pari, questo articolo , ormai vecchiotto, di quel tale che commenta la GP...che ad alcuni sta sui maroni, ma certe volte merita ascolto: questa è una di quelle volte.

Ho girato con Schumacher!
di Guido Meda

Ogni tanto capita che ti invitino a girare in pista. Guardi fuori dalla finestra e, nella fattispecie, piove. Appuntamento a Franciacorta (Brescia) alle 16.15 con Angelo Crippa, direttore generale di Ktm Italia, per tre ore di pista riservata. "Siamo lì a testare delle moto. Vieni con noi?" ci aveva detto al telefono . E' un privilegio irrinunciabile, sarà un gran bel giocare.
A Franciacorta l'atmosfera è strana. La Ktm è schierata ufficialissima. Ci sono i Carabinieri, le transenne e nel box un tavolo apparecchiato con bevande e frutta fresca. "Crippa cosa c'è sotto?". "Beh, ora te lo dico: oggi giri con Schumacher". Ecco fatto. Con Schumacher avevamo parlato di moto un paio di mesi fa a San Marino, e lui, cordiale e riservato, aveva buttato là l'invito a girare insieme. Poi, ecco, si vede che poi l'ha detto a Crippa. Tre Ktm Superduke 990 (una delle quali ha il numero 7 e sette stelline adesive sulla tabella), la Rc8 1200 che partecipa al mondiale Superstock e due supermotard sono lì nel box. Schumacher doveva arrivare in elicottero dalla Germania, ma è stato fermato a Chioggia da un temporale. Luca Badoer (collaudatore Ferrari F1) ha raccolto lui e il suo amico in macchina e si è sparato a Franciacorta in un amen. Arrivano che con Marco Selvetti, collega, straordinario compagno di giochi e istruttore di guida, abbiamo già fatto - sul bagnato - una sorta di shakedown delle Superduke.
La pista è fantastica, sicura, dinamica e faticosa. I convenevoli a questo punto, e quello di Schumacher è un bel sorriso, goduto e gentile. Ha la faccia di uno che sta bene lì, in quel momento lì. Si inguaina nella sua tuta arancione che piove meno, accende il motore che non piove più. Capita giusto a lui! "Andiamo - dice in un buon italiano - vai davanti che ti seguo". Bella situazione. Cosa vuol misurare questo in un banale amatore? Piano piano, poi un po' di più, poi le traiettorie si asciugano e si può spingere. La Superduke è bella leggera, il motore spinge forte e il manubrio alto è perfetto per una pista tormentata come Franciacorta. Schumi si fa sentire in staccata, ti affianca in rettilineo. Ma non rischia. Non ti infila cattivo, neppure quando sbagli. Perché sbagli, altrochè. Pensi: "ho dietro Schumacher" , ma ci pensi troppo e vai largo. Poi si cambia. Lui davanti noi dietro. E adesso pensi: "ho Schumacher davanti". E non vuoi farti staccare. E risbagli. Il passo è più o meno lo stesso. Ma man mano che i giri passano lui tiene bene di fisico, mentre noi sentiamo la stanchezza.
In pista arriva anche Badoer e fa il suo passo. Che è più lento del nostro. Schumi lo passa mettendo le ruote sul cordolo esterno. Calcola si e no 40 centimetri di spazio e ci si infila come uno esperto. E' esperto. Caspita se lo è! Sulla moto stile e posizione son quel che sono, ma ha capito tutto, sfrutta tutto: la piega, il ginocchio, il motore. Non forza laddove l'anteriore potrebbe abbandonarci e alle prime due gocce di pioggia nuova alza un braccio e la visiera: "Non voglio rischiare. Vado a mettere le rain". Sarà in realtà una sosta breve in cui le rain resteranno impilate perché non piove abbastanza. E' in quei minuti che vedi Schumacher come funziona, come ha funzionato. Parla con Arnaldo Nìcoli, ex tostissimo campione dell'enduro e supertecnico della casa austriaca. Chiede settaggi micrometrici, assume informazioni sul funzionamento del motore e persino delle termocoperte, mentre tu, con una sensibilità pari a zero, non fai altro che assumere delle bevande.
Entriamo e usciamo per nuove serie di giri, mentre un po' piove e un po' smette. Ci fermiamo a bordo pista quando il suo amico tedesco casca e pesta forte il costato, ma non è nulla. Michael gli dice "se pestavi la testa forse miglioravi". Avanti così con le Superduke fino al cambio moto. Esce con la Rc8 1200, quella che debutterà in Superbike nel 2009. Ha cavalli e motore da vendere e lo porta stavolta lontanissimo dai nostri occhi. Ora vedi giusto in lontananza le sfiaccole di scintille che escono dalle sue saponette (protezioni delle ginocchia) che strusciano sull'asfalto. "Le ho fatte io ? spiega - Ho applicato sulla plastica una fetta di titanio, così non si consumano subito e non sto sempre a cambiarle. E poi il fuoco...spaventa chi mi segue vero?". Un piccolo colpo di genio. La Rc8 non lo convince del tutto. Torna e snocciola al telefono col progettista della moto una serie di osservazioni che corrispondono a ciò che già la Ktm aveva desunto facendo lavorare i suoi collaudatori. "E' come se Michael - dice Angelo Crippa - avesse un pendolo sul fondoschiena. Sente tutto. Mai vista una cosa del genere".
Sia chiaro: questa benedetta Rc8 la voleva solo provare. Togliersi una curiosità da potenziale acquirente, lui che di moto ne ha tante davvero, lui che di Ktm è fedele estimatore. Non ha ambizioni nel mondiale superbike se è questo che vi chiedete o che sentite dire; è realista e consapevole, appassionato davvero, punto. Nel box parla di moto con ognuno di noi, come facciamo tra noi di solito. Misto inglese-italiano, ma il gergo è lo stesso: la traiettoria tale la devo prendere più larga, ho visto che dove voi usate la terza io uso la seconda, belle queste gomme ma l'anteriore è già finito. Normale, privo di menate, di esigenze da strafigo. Che ti vien male a pensare di parlargli d'altro, di macchine ad esempio. Ti racconta insieme a Badoer del motore della Enzo e ti dice che Suzuka è il suo circuito preferito. Che ha preso nel suo cuore il posto di Spa, dove con le F1 di adesso i passaggi che una volta richiedevano manico li puoi fare "flat", in pieno. Poi sparisce un minuto e torna abbracciato ad una cassetta di birra. Lancia, con tutti noi, un brindisi alla giornata, dice grazie con un bel sorriso e si attacca a un mezzo toscano.
Guardalo lì. Pare una gita, difatti lo è. Ambizioni esagerate sulle quali speculare? Non se ne parla, non ve n'è l'ombra, non avverti l'esigenza. Lo Schumi nel box delle moto è proprio una brava persona, dimensionata e con i piedi per terra. In pista è un agonista che quando sta davanti si volta indietro ad ogni rettilineo per vedere se sei lì o se ti ha staccato. Che ogni tanto prende a pugni il cronometro, che ha sempre scandito la sua vita, che stavolta non ha funzionato. Almeno così dicono. Che fortuna!

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