Dopo una decade, dopo 3 figli, dopo milioni di rotture di ca.zz, dopo... Max è tronato in pista! E incredibilmente per volontà della moglie Chiara (santa donna)!
Iniziamo dal principio...
- non ho mai girato a IMOLA
- non ho mai girato con una moto con più di 200 CV
- sono 10 anni che non vado in pista in maniera seria (unica sparatina con lo Speed un 4 anni fa ad Adria)
- tuta, casco, guanti, stivali, ... sono vecchi e puzzano
Preparazione...
- inizio con ripulire tutta l'attrezzatura, a suon di Chanteclair...
- inizio a fare stretching ogni giorno e una serie di flessioni alla mattina e una alla sera. Basterà?!?
Le moto...
Iniziamo!
- L'organizzatore prevede tranto stretching e ginnastica prima di partire: quindi parto già stanco!
- E cerco di superare gli altri almeno nella corsia box....
Prime Impressioni...
Iniziamo dalla Moto: sulla carta sembrerebbe un mostro Superbike che solo un pilota esperto da motomondiale riesce a guidare. Invece è docile e linerare come... come un videogioco! E qui iniziano i dolori, ma scusate, che senso ha avere una moto da 220 CV che si comporta come un Velosolex?
Intendiamoci, bello avere il comportamento elettrico, bello non sudare freddo tutte le volte che si apre il gas, ma poi che ti resta? Emozioni? Noooo!!! Onestamente, detto dalla pancia, dico e sono pronto a sostenere che è una moto inutile: poche emozioni e troppa elettronica. Forse solo Scassa riesce a divertirsi con una di questa, o forse anche io ci riuscirei... ma solo se girassi almeno 20" in meno!
Inizio quindi con il primo turno che ha lo scopo di allineare il livello di tutti e di prendere la misura con il circùito e la moto. Per me è il momento per capire che:
- la moto non fa paura
- la frizione non serve, se non solo in corsia Box alla partenza
- le traiettorie vanno capite e gestite.
Secondo turno...
(...sono quello a metà della variante bassa...)
Iniziamo ad alzare il ritmo (parolona, visto che il ritmo era piuttosto turistico!) e cerco di riprendere gli automatiscmi, cerco di capire come 'fare amicizia' con la velocità e i sali - scendi". Capisco di essere lento negli ingressi in curva, di aver paura nella discesa che porta alla rivazza e tanto altro...Il corso prevede che dopo ogni turno ci si fermi a guardare e commentare i vari errori fatti nel precedente turno, grazie alle registrazioni fatte dell'istruttore con una GoPro fornita dal buon Cesare di SnapShot (sì, s', avete capito bene, Cesare, sempre lui!).
E qui inizio a prendere coscenza delle mie limitanti: busto troppo alto in sella, testa e schiena ritorta, e qualche volta le gambe aperte a cazzo anche in rettilineo ...
Terzo turno...
Anche se proprio proprio non guido alla cazzo.... diciamo che se non avessi visto l'obiettivo di SnapShot sarei stato più alto e ancora meno spinto verso l'interno della curva...
Pausa Pranzo ...
Arrivati a pausa pranzo, ho il tempo per recuperare le idee e capisco che:
- la moto è piccola e non trovo la giusta posizione in sella (niiii, neppure fossi Lorenzo)
- il casco mi si muove troppo e se abbasso la testa non vedo più avanti di 3 .. 5 metri
Fortunatamente mi ero protato il casco di riserva (VEMAR bianco e nero - visiara trasparente) e parlando con gli organizzatori scopro che la RSV4 versione 2021 ha una migliore abitabilità per i piloti alti come me. Poi la fortuna si mette di mezzo: un partecipante lascia e quindi si riaggiustano i gruppi ed io vengo spostato in un gruppo con l'istruttore e due soli partecipanti: io e Gino!
Quarto turno...
Nota: Da notare come guida basso l'istruttore che mi segue!
Quinto turno....
L'overtour!!!! Decidiamo di scendere in pista con le RS660, S P E T T A C O L O !!!!
Perchè spettacolo?!? - direte voi - ..Meno cavalli, moto piccola... e allora perchè?
Semplicemente perchè:
- in pista ho sempre quidato un 600, quindi mi sono sentito subito a casa
- la potenza non fa paura, quindi è un ottimo allenamento per me che non ha la mente avezza alle alte velocità e agli scollinamenti
- la moto è leggerina ed è più facile portarla dove si vuole
- la moto ha una bella coppia abbastanza piatta e quindi, seppur essendo un bisilindrico, riesce a portarti fuori da tutte le situazioni, anche quelle in cui si è sbagliato
- la moto ha una buona elettronica, anche se non raffinata come quella della RSV4, ma che aiuta sia in scalata che in accellerazione
Ultimo turno...
Che dire, l'ultimo turno è sempre il momento peggiore perchè uno vorrebbe 'fare il tempone' senza cadere. Quindi, come sempre, ne ha il sopravvento l'istinto animale e quindi il principio di auto-conservazione. Quindi non molto da aggiungere a quanto sopra, se non che gli ultimi giri li abbiamo fatti in libertà e mi sono preso il lusso di passare qualcuno - qualcuno veramente lento.
(Corva della Tosa: almeno ora inizio a guardare oltre alla curva)
Giro perfetto secondo Max...
- Variante Bassa: si esce di prima, si sfrutta tutto il cordolo rimanendo a sinistra e mettendo tutte le marcie fino alla quinta; tenendo una linea retta in modo da trovarsi tutto a destra nel punto di staccata della Variante Tanburello. In pratica si evita il più possibile di curvare stando a sinistra e aspettando che la pista curvi a sinistra.
- Variante Tanburello: al cartello dei 200 mt, forse a 230 / 240 Kmh, si stacca e si scalano 3 mercie. Si inserisce la prima delle 3 curve stando bene a sinistra, poi si trova la corda a destra e nel cambio direzione si mette la quarta marcia in modo da essere più scorrevoli e pronti alla accellerazione del rettilineo sucessivo. Essendo piegati la quarta marcia non è lunga e quindi si riesce a far salire di giri il motore piuttosto rapidamente. Poi l'elettronica aiuta...
- Variante Villeneuve: si arriva in quinta, forse a 210 / 220 Kmh e si stacca al muretto arancione che compare dopo le frasche a destra. Si entra di terza e si scala in seconda tra le due curve stando ben vicino al cordolo a sinistra, in modo da percorrere velocemente la prima delle due ed essere pronti all'uscita che ci porta alla Curva della Tosa.
- Curva Tosa: si arriva di terza a circa 160 / 170 Kmh e si stacca mettendo la seconda ritardando l'ingresso. Questo perchè bisogna predisporsi all'accellerazione in salita che ne segue. Si imposta la curva e si lascia driftare la moto a destra gestendo il gas (se allarga troppo, calo, altrimenti tengo aperto). Finito il cordolo a destra, si punta la fine del cordolo a sinistra e appena finito questo si effettua il curvone per arrivare alla Piratella a moto diritta. Quindi la corva che porta alla Piratella la si fa in anticipo quando si è ancora in salita.
- Piratella: avendo effettuato la curva quando si era ancora in salita, ci si trova sotto al ponte a moto diritta e si scala una marcia per affrontare la Piratella a sinistra. Si lascia scorrere la moto all'esterno dando gas e si mette la quarta quando si raggiunge il cordolo esterno a moto quasi diritta. Si finisce quindi la curva dando gas in discesa puntando la prima delle Acque Minerali. Qui si vede il pelo del pilota!
- Acque Minerali: si arriva alla prima delle acque minerali a 180 .. 190 Kmh. Questa si può affrontare in terza o in quarta a gas chiuso, in leggera frenata a moto inclinata. Poi si scala in seconda e si ritarda l'ingresso in modo che in uscita non si è costretti a fare la 'S'. Anzi, bisognerebbe fare l'opposto: si esce a moto diritta e si punta il cordolo esterno, se si ha pelo ci si passa sopra a gas spalancato stando bene in piedi sulle pedane e casco dentro al cupolino, così da spingere la moto verso il basso. Causa accellerazione, la moto andrà verso destra sfruttando tutto lo spazio della pista. Bisogna poi puntare a sinistra per preparare la Variante Alta mettendo fino alla quarta.
- Variante Alta: si arriva a circa 200 Kmh e ai 150mt si stacca e si scala in seconda. Si sacrifica la prima curva perchè lo scopo non è tagliare la variante ma piuttosto prepararsi al rettilineo che è a circa 60 / 70 gradi a sinistra rispetto al rettilineo precedente.
- Rivazza: usciti dalla Variante Alta si accellera mettendo fino alla quarta e ci si dirige a sinistra andando a cercare un cordolo che sembra essere messo nella posizione sbagliata: tutt'altro! Alla fine di tale cordolo, si imposta il curvone in discesa così che al ponte ci si trovi a moto diritta e si possa iniziare la staccata della prima della Rivazza. Al ponte si arriva a 220 / 230 Kmh e si scala fino alla seconda. Fatta la prima curva della Rivazza a sinistra, si accellera triangolizzando la sequenza delle due curve. Si ritarda la seconda (io alla fine avevo imparato ad aggiustare l'ingresso usando il solo freno posteriore) in modo da trovarsi pronti ad accellerare forte in vista del rettilineo. Anche qui si cerca un cordolo che sembra essere posizonato alla cazzo a sinistra, invece si deve puntare alla sua fine e piegare a destra in direzione del rettilineo. Si punta alla scritta PIRELLI all'ingresso del muro dei box a destra e si sta ben bene vicino al muro per impostare la Variante Bassa.
- Variante Bassa: qui non mi risultava facile stare al fianco del muro, anzi, dai video si vede che lascio 1 mt, 1.5 mt e quindi non sono mai riuscito a trovare la giusta posizione per affrontare la variante bassa. Dalla scritta Pirelli, all'inizio del muretto dei box, si inizia a scalare tute le marce e si aspetta il momento giusto per mettere la prima per buttarsi sul primo cordolo a sinistra. Qui i piloti passano sul cordolo e spostano i birilli flessibili ed effettuano il cambio direzione in una frazione di secondo, puntanto e passando sul cordolo a destra; per poi finire la curva poco prima dell'inizio del cordolo in uscita e spalancare gas per l'accellerazione sul rettilineo. L'ottimo sarebbe quindi perdere meno tempo possibile a fare la variante e le rispettive 2 curve e rimanere più tempo possibile a moto diritta e gas a manetta!
Buon divertimento!